Con la manovra che nei giorni scorsi il Governo Meloni ha presentato, dal 1° gennaio 2023 tornano i buoni lavoro nei campi.
“In questo modo – commentano Marcello Grenna e Antonio Ciotta, Presidente e Direttore di Coldiretti Savona – gli italiani potranno nuovamente fare ricorso ai buoni lavoro per l’agricoltura. Un ritorno importante, che permetterà di snellire la burocrazia e regolarizzare sia il lavoro stagionale che quello occasionale”.
Le novità
Il nuovo ticket avrà un valore nominale di 10 euro lordi all’ora (7,50 euro netti) e un tetto di reddito per i lavoratori che arriva fino a 10mila euro l’anno.
La storia dei buoni lavoro in Italia
L'Esecutivo introdusse tali voucher per la prima volta nel 2003 con la legge Biagi. Successivamente divennero operativi solo dal 2008 come forma di pagamento alternativa in caso di lavoro occasionale accessorio o di prestazioni saltuarie e vennero eliminati dal Governo Gentiloni nel 2017. Nei nove anni compresi tra il 2008 e il 2017, però, essi hanno registrato, secondo l’Inps, utilizzi record.
Anche per questo, la decisione di toglierli dal panorama economico nazionale cinque anni fa scatenò polemiche, in primis nelle campagne. Qui, infatti, è dove tale strumento ha ottenuto ai tempi ottimi riscontri soprattutto per le attività stagionali di aziende medio-piccole.
Il commento di Coldiretti Savona
“In virtù dell’importanza delle politiche per il lavoro in agricoltura per i nostri territori, prima tra tutti la piana di Albenga, riteniamo che l’arrivo dei buoni lavoro sia davvero importante per le nostre campagne – continuano Grenna e Ciotta – dove occorre lavorare con la semplificazione burocratica per salvare i raccolti e garantire nuove opportunità di reddito in un momento particolarmente difficile per la Liguria e per il Paese intero”.