5 Luglio 2021
SPOSTAMENTO FERROVIA A MONTE: SOS AZIENDE AGRICOLE DELLA PIANA D’ALBENGA

Coldiretti Savona: “Servono risposte concrete per le imprese: necessario non sacrificare suolo agricolo dell’unica piana ligure”

La costruzione della nuova linea ferroviaria a monte rispetto ai centri abitati rischia di chiedere un enorme sacrificio per la zona ligure più vocata all’agricoltura, la Piana d’Albenga, che ora teme di perdere oltre 100 ettari di suolo agricolo coltivabile in funzione del progetto: se da una parte è indispensabile ammodernare, ridurre i tempi di percorrenza e l’isolamento della Liguria, dall’altra a pagarne il caro prezzo non possono essere le imprese agricole del territorio, senza, peraltro, reali soluzioni per impattare il meno possibile, né concrete risposte alla commercializzazione dei prodotti agricoli e floricoli per superare l’annoso problema del trasporto su gomme.

 “Nella nostra regione 100 ettari di terreno (pianeggiante) - affermano il Presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna e il Direttore Provinciale Antonio Ciotta – sono un’estensione davvero considerevole, se si pensa che le dimensioni medie delle aziende non superano l’ettaro, aziende che custodiscono e valorizzano, da sempre, le grandi eccellenze che hanno permesso al Made in Liguria di farsi strada sul mercato nazionale ed estero. Questa ricchezza, non solo economica ma culturale, non può essere spazzata via, creando un danno enorme all’intero tessuto ligure.

È un dato di fatto la necessità di superare le difficoltà di trasporto che vive la nostra regione, ma questo non può essere realizzato a discapito delle aziende: purtroppo quanto richiesto negli anni è stato disatteso e il ritardo nelle risposte, crea, ora più che mai, grande preoccupazione per l’ impatto devastante sul consumo del suolo agricolo e,  di conseguenza, sull’intero sistema produttivo locale. La paura di consumo del suolo agricolo non è dovuta, poi, solamente al raddoppio del binario di per sé, ma anche a tutte le opere accessorie che dovranno essere realizzate per la manutenzione degli impianti. Inoltre ancora nessuna certezza si ha sulla reale possibilità di utilizzo di questa nuova e più veloce linea per il commercio delle produzioni locali. È sicuramente fondamentale che il nostro territorio si ristrutturi e che le imprese possano raggiungere in maniera veloce i mercati europei, ma è necessaria una soluzione che produca il minor impatto ambientale, che consumi meno suolo agricolo possibile, che arrechi meno danni economici alle imprese presenti ed, infine, che dia reali e nuove possibilità di commercio. Bisogna al più presto riesaminare le condizioni, perché così come sono non possono essere accettate: Coldiretti Savona, alla luce del fatto che si sta rimodulando il progetto, intende porre all’attenzione del Commissario Straordinario tutte le difficoltà del mondo agricolo.”