22 Aprile 2022
CRISI ENERGETICA: FILIERA DEL LEGNO ALTERNATIVA NATURALE E RINNOVABILE

Nella provincia di Savona oltre il 70% di superficie boschiva che darebbe enorme contributo alla transizione energetica

Il conflitto russo-ucraino sta avendo importanti ripercussioni sulle bollette di luce e gas, con più di 4 milioni di famiglie in condizioni di povertà energetica e aziende in difficoltà per l’aumento dei costi di produzione e commercializzazione. Due gli effetti negativi che si stanno verificando negli ultimi mesi: la riduzione della capacità di acquisto dei cittadini, e l’aumento dei costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare, con i rincari che si riversano su tutta la filiera, dalla produzione alla trasformazione e distribuzione. Il risultato è che più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è costretta a cessare l’attività, mentre circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque obbligata a lavorare in una condizione di reddito negativo.

E in una situazione così critica è essenziale trovare soluzioni per aumentare l’approvvigionamento interno di energia riducendo la dipendenza dalle importazioni: a questo scopo è essenziale puntare su fonti di energia alternative e sostenibili come può essere la filiera del legno. La realtà silvicola è una delle realtà preminenti della Liguria, regione che ha un patrimonio boschivo di più di 390.000 ettari, uno tra i più importanti e grandi d’Italia, pari al 74% della superficie totale. Solo nella provincia di Savona si registra oltre il 70% di superficie boschiva che potrebbe dare un enorme contributo alla transizione energetica valorizzando, peraltro, una filiera a Km0.

“La guerra ha messo sotto gli occhi di tutti la necessità di aumentare le risorse energetiche interne. –spiegano Marcello Grenna Presidente Coldiretti Savona e Antonio Ciotta Presidente provinciale- Le famiglie sono in difficoltà e l’agricoltura deve pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all’anno precedente, con un incremento medio di almeno 1/3 dei costi produzione  a causa degli effetti diretti e indiretti del balzo dei costi energetici. Puntare su fonti alternative come la filiera del legno, naturale e rinnovabile, garantirebbe maggiore sicurezza nell’approvvigionamento portando nello stesso tempo al vantaggio di uno sfruttamento responsabile e sostenibile del bosco con salvaguardia essenziale del territorio. Per non parlare, infine, degli effetti positivi che si riverserebbero sulla questione inquinamento e cambiamenti climatici, fattori che al giorno d’oggi non si possono più ignorare”.