Bruciati oltre 50 ettari tra Cisano sul Neva e il finalese
Caldo e piromani spingono i grandi incendi che in Italia sono cresciuti del 256% nell’estate 2021 con una escalation di fuoco che dalla Liguria alla Calabria, dalla Sardegna alla Puglia, dalla Sicilia alla Campania, dalla Basilicata all’Abruzzo, fino Marche, Molise e Toscana, costa all’Italia circa un miliardo di euro fra opere di spegnimento, bonifica e ricostruzione. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Effis rispetto alla media storica 2008-2020.
In provincia di Savona, in questi giorni, bruciano l’area boschiva a Cisano sul Neva, dove già 50 ettari sono andati distrutti, e un’altra area nel finalese. La situazione continua ad essere monitorata dai Vigili del Fuoco, anche perché le fiamme si sono avvicinate in modo minaccioso alle case per cui numerose famiglie stanno subendo gravi disagi.
“Al momento non sembrano esserci danni alle imprese agricole – spiegano il Presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna e il Direttore Provinciale Antonio Ciotta – ma è sicuramente una situazione che impatta negativamente sull’economia dei nostri territori tra le operazioni di spegnimento e i danni alla flora, alla fauna ed all’ambiente nel complesso ai quali vanno aggiunti quelli a lungo termine per la bonifica delle aree e per far rinascere tutto l’ecosistema forestale. Per ricostruire il bosco e ripristinare le attività tradizionali ci vogliono in media 15 anni. Per questo servono interventi massicci, attuabili anche con i fondi del PNRR, così come è fortemente auspicabile l’attivazione immediata delle misure previste dai Psr (Piani di sviluppo rurale) regionali. Occorrono azioni strutturali per ricreare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli anche nei confronti delle azioni criminali che sono un danno per l’intera collettività”.