Nella serata di ieri ha avuto luogo la Consulta olivicola della nostra Federazione provinciale. “Un’occasione fondamentale – sottolineano Marcello Grenna e Antonio Ciotta, Presidente e Direttore di Coldiretti Savona – per fare il punto sull’annata produttiva, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo”.
La situazione attuale in provincia di Savona
Se per alcuni areali la raccolta volge oramai al termine “per altri – continuano il Presidente e il Direttore di Coldiretti Savona – è nel pieno dell’attività. Parliamo di una produzione di olive che, purtroppo, si attesta non oltre il 40% rispetto alla produzione normale, a causa della siccità dei mesi estivi, dei problemi fitosanitari esplosi soprattutto nel mese di ottobre e, più in generale, degli effetti del cambiamento climatico. Va da sé che la concomitanza di tutti questi fattori ha condizionato in maniera importante la quantità delle olive che, a fine ciclo biologico, sono arrivate al frantoio”.
Un aiuto importante in questo senso è arrivato nella fase di molitura delle olive, con rese in olio abbondantemente sopra la media che hanno ridotto il gap produttivo. “Un prodotto olio – commentano ancora Grenna e Ciotta – che ancora una volta sta garantendo parametri qualitativi elevati, ma che soffre, così come sta succedendo in tutte le filiere produttive, di un aumento ingiustificato dei costi di produzione, che inevitabilmente mette in serie difficoltà le imprese”.
Soluzioni e propositività
“Bisogna investire nella ricerca – sottolineano ancora Grenna e Ciotta – affinché il sistema produttivo trovi strumenti congrui dal punto di vista economico e ambientale per affrontare e risolvere al meglio la crisi. Fondamentale, inoltre, è cercare delle soluzioni efficaci per contrastare il fenomeno degli abbandoni, oggi purtroppo sempre più presente sul territorio, e la forte frammentazione parcellare, entrambi fattori che rendono complicato un percorso di sviluppo della filiera”.
Un aiuto ai giovani e all'agricoltura
Non è un segreto: il saldo demografico critico e il progressivo depopolamento dei nostri entroterra sono certamente preoccupanti, ma siamo ancora in tempo per trovare delle soluzioni concrete. Tra queste “ricreare opportunità e occasioni per i giovani, per farli restare o tornare nelle aree interne della nostra Regione – continuano – è fondamentale”.
Dopo gli incentivi dedicati a giovani e donne in agricoltura previsti dal Decreto del Ministero dell’Agricoltura pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 ottobre 2022, nei giorni scorsi il Governo ha inserito anche all’interno della legge di Bilancio 2023 importanti novità per gli imprenditori agricoli al di sotto dei 40 anni che si insediano per la prima volta in agricoltura tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023, ai quali è stato destinato, per un periodo non superiore a ventiquattro mesi, l’esenzione totale dal versamento dei contributi.
“Incentivare l’attività agricola con provvedimenti come quelli inseriti quest’anno all’interno della legge di Bilancio – concludono Grenna e Ciotta – potrebbe contribuire a dar vita a un’inversione di tendenza. Il ripopolamento giovane delle aree interne della Liguria è oggi fondamentale su tutti i fronti: i nostri giovani sono il futuro della Liguria. Permettere loro di riprendere contatto con la terra, incentivare l’imprenditorialità agricola giovanile e intervenire concretamente per farli restare e far loro ripopolare magnifiche aree dei nostri territori come quelle presenti in tutto l’entroterra, è oggi indispensabile e finisce per legare gli stessi giovani alla tutela del suolo e alla conseguente rigenerazione dell’ambiente costruito”.