COLDIRETTI: UN GRIDO DI ALLARME NELLE ZONE RURALI DEL SAVONESE
È successo nella notte tra il 28 e il 29 luglio, intorno all’una e mezza. Una strada buia, i fari di una moto seguono la strada. Intorno, silenzio e pace. Fino a che, un cinghiale gli taglia la strada e lo ferisce. L’uomo viene trasportato dall’automedica del 118 di Savona al pronto soccorso dell’Ospedale San Paolo. Il trauma è sul torace.
“Ci risiamo,” commentano l’indomani l’accaduto Marcello Grenna e Antonio Ciotta, Presidente e Direttore di Coldiretti Savona. “Un altro danno da cinghiale, un altro ungulato che si spinge dove non dovrebbe stare. Ma la popolazione e i lavoratori che abitano i terreni agricoli dei nostri entroterra non si scandalizzano: questa è ormai la regola, da anni e ogni settimana sempre più.”
Ordinanze con il divieto di dare da mangiare ai cinghiali non bastano, denuncia Coldiretti, serve prendere misure di contenimento tali per cui i cittadini non debbano fare i conti tutti i giorni con una fauna selvatica cittadina, una vera e propria piaga per la regione Liguria.
I cinghiali minacciano il settore agricolo e mettono a rischio la vita dei cittadini: “Li avvistiamo su strade, spiagge e litorali. Questo è pericolosissimo, anche perché la Liguria è una delle regioni peggiori d’Italia per quanto riguarda il contagio da peste suina, di cui Savona rappresenta la seconda provincia per numero di contagi.”
Dopo la protesta che ha portato centinaia di agricoltori liguri a manifestare sotto il Palazzo della Regione, a Genova, per chiedere un Piano Straordinario al Presidente ad Interim Alessandro Piana, Grenna e Ciotta sottolineano l’impellenza d’azione: “bisogna agire subito, la presenza di cinghiali sul territorio è giunta a livello di saturazione. Gli agricoltori temono di perdere il proprio lavoro, le persone hanno paura a guidare la sera: è mai possibile? Cos’altro deve succedere?”